Il 2021 si è chiuso con una buona notizia: l’imprenditoria innovativa in Italia si è ripresa e sta gradualmente crescendo. I dati del terzo trimestre 2021 sono stati resi disponibili dal Ministero dello sviluppo economico con un report realizzato insieme a Unioncamere e InfoCamere e il Rapporto del Fondo di Garanzia in collaborazione con Mediocredito Centrale. 

Tra gennaio e dicembre 2021 sono state registrate 332.596 nuove attività imprenditoriali, ben il 14% in più rispetto al 2020. I numeri, tuttavia, non sono ancora paragonabili a quelli pre-pandemia: nel 2019 in Italia si contavano circa 20.000 aperture in più rispetto al 2021, mentre il decennio pre-Covid contava una media di 50.000 iscrizioni in più rispetto ai dati attuali.

 

In particolare, il report mostra che le startup innovative italiane sono in costante crescita, a conferma che il tema della digitalizzazione è sempre più di primaria importanza anche nel nostro paese. Ad ottobre 2021 se ne contavano 14.032, ben 540 in più rispetto al trimestre precedente. Di queste, il 75,2% fornisce servizi digitali alle imprese, dove prevalgono la produzione di software e consulenza informatica (37,9%) e le attività di Ricerca e Sviluppo (14,2%). Considerando questi risultati, non è un caso che, parallelamente, i lavori più richiesti nel 2022 riguardino il mondo digital. 

Labor Spa, come agenzia per il lavoro, non è estranea a questa tendenza: anche i nostri dati sulle assunzioni e sulle posizioni più ricercate dai Clienti confermano il trend descritto. In particolare, anche nel caso di aziende tradizionali, le posizioni in crescita riguardano figure che abbiano a che fare con la trasformazione digitale dei processi aziendali, ma non solo: nel 2022 ci risulta che, in linea con una costante crescita, anche il settore energetico e delle energie rinnovabili sia alla ricerca di nuovi profili, così come il settore manifatturiero della moda e del lusso.

 

I dati del report riguardano anche le componenti sociali: le startup innovative le cui quote di possesso e cariche amministrative sono detenute per la maggior parte da donne sono solo 1.810, ovvero il 12,9% del totale. Il dato cresce se si prendono in considerazione le startup innovative che contano almeno una donna in qualità di socio: 5.989, ovvero il 42,7%.

 

Per quanto riguarda la presenza di giovani under 35, si stima che le startup innovative a prevalenza giovanile rappresentino circa il 18,5% del totale (circa 2.600 startup). Ben più alto, invece, il numero di startup innovative che contano al proprio interno almeno un giovane under 35 come socio: sono 5.870, ovvero il 41,8%.

 

I dati relativi alla distribuzione geografica confermano che la Lombardia resta la regione in cui è localizzata la maggior parte delle startup innovative. Vi risiedono ben 3.755 startup, pari al 26,8% del totale nazionale. Seguono Lazio (11,6%), Campania (8.9%) e Veneto (7,9%). Di conseguenza, Milano è la provincia che conta il numero più elevato di startup innovative: da sola, la città si riserva il 18,8% del totale nazionale. Un dato che sorprende, invece, riguarda le startup innovative in rapporto al numero di nuove società di capitali attive nella provincia: Milano (6,5%) viene scavalcata da Trento, che si posiziona in questo caso al primo posto, con l’8,4%.

 

Secondo quanto riportato dal rapporto periodico sul Fondo di Garanzia per le PMI, le startup innovative finanziate dal Fondo sono state 6.074 fra il 2013 e il terzo trimestre del 2021, per un totale di quasi due miliardi di euro. Il Fondo di Garanzia ha finanziato anche 1.263 PMI innovative, per un totale di oltre un miliardo e trecento milioni di euro.

Per scoprire quali sono i requisiti per le startup che vogliano accedere al Fondo di Garanzia, vi invitiamo a visitare questo link.