Una volta era conosciuta come gratifica natalizia, e consisteva in una somma di denaro erogata a discrezione del datore di lavoro come contributo per le feste natalizie. Oggi si tratta di un consolidato diritto del lavoratore che viene corrisposto secondo criteri previsti dai contratti collettivi nazionali.

Quest’anno saranno circa 35 milioni gli italiani che percepiranno la mensilità aggiuntiva (16,1 mln di pensionati e 18,9 mln di lavoratori), per un valore di circa 41 miliardi di euro (Italia Oggi, p.16, 04/12/2023).

Cos’è e come si calcola la tredicesima?

La tredicesima mensilità è un salario aggiuntivo che i lavoratori dipendenti ricevono una volta l’anno, solitamente entro il 20 dicembre, e corrisponde ad un dodicesimo della retribuzione lorda annua. Se il rapporto di lavoro è durato un anno intero, la tredicesima spetterà al lavoratore nell’importo di un’intera mensilità. Se si ha lavorato per un periodo inferiore ad un anno, invece, al lavoratore spetterà una somma pari a tanti dodicesimi quanti sono i mesi in cui c’è stata una prestazione di lavoro di almeno 15 giorni.

Il pagamento della tredicesima spetta al datore di lavoro (o all’ente pensionistico), in quanto costituisce parte integrante della retribuzione annuale del lavoratore.

A chi spetta?

Ad averne diritto sono:

· i pensionati

· i lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato, ovvero i soggetti titolari di un rapporto di lavoro subordinato

Sono esclusi dalla tredicesima, invece:

· i lavoratori autonomi

· gli stagisti

· le partite IVA

· i co.co.co non adeguati al lavoro dipendente

· chi percepisce l’indennità mensile di disoccupazione (NASpI).

Quando arriva?

I primi a riceverla sono i pensionati, a inizio dicembre, seguiti dai dipendenti statali e privati, che la vedono arrivare entro Natale direttamente in busta paga con la mensilità di dicembre, oppure in un cedolino dedicato.

Quando matura?

La tredicesima viene maturata anche nella maggior parte dei casi in cui si è assenti dal lavoro, ad esempio durante le ferie e i permessi retribuiti. Parallelamente, anche i giorni trascorsi a casa per malattia o a causa di un infortunio valgono come lavorativi ai fini della tredicesima, purché rispettino i limiti di tempo per la conservazione del posto.

Altre assenze che prevedono la maturazione della mensilità aggiuntiva comprendono:

· il congedo matrimoniale

· il congedo di maternità e di paternità

· il congedo parentale

· i riposi giornalieri per allattamento.

Non sono calcolati come periodi lavorativi ai fini della tredicesima, invece:

· sciopero

· periodo di servizio militare

· assenze ingiustificate

· permessi di malattia per figli di età inferiore agli 8 anni

· sospensione dal lavoro per provvedimento disciplinare

Secondo Italia Oggi, l’ammontare complessivo delle tredicesime quest’anno è aumentato di 7 miliardi rispetto all’anno precedente. Questo aumento è il risultato di sviluppi positivi nel mercato del lavoro, inclusi un incremento di 400.000 dipendenti e un aumento dei salari per molti lavoratori. Questo trend è stato influenzato dal rinnovo di alcuni Contratti Collettivi Nazionali del Lavoro, suggerendo un impatto positivo sulle condizioni lavorative complessive.

 

 

 

 

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