Il 21 settembre 2021 è stato firmato il Decreto Legge n. 127, pubblicato in Gazzetta Ufficiale n. 226/2021, riguardo l’estensione del Green Pass a tutti i lavoratori, pubblici e privati, dipendenti e collaboratori autonomi.

Recentemente si è discusso a lungo sulla legittimità di introdurre l’obbligo di Green Pass sul posto di lavoro, ma ha prevalso la soluzione di rendere obbligatoria la certificazione verde: è stata considerata una scelta costituzionale, in quanto provvedimento che tutela la salute non solo come diritto fondamentale del singolo, ma anche come interesse della collettività.

Quali sono i punti salienti del provvedimento? Come gestire eventuali lavoratori senza Green Pass?
Abbiamo raccolto in questo articolo le principali informazioni, utilizzando come fonte le FAQ pubblicate sul portale istituzionale del governo italiano, che vi consigliamo di consultare periodicamente per rimanere sempre aggiornati su eventuali nuove disposizioni.

A chi spetta controllare il Green Pass e in che modo?

L’azienda è autonoma nell’organizzazione dei controlli Green Pass: spetta al datore di lavoro definire come organizzare le verifiche, che possono essere generalizzate o a campione. In quest’ultimo caso il controllo deve riguardare almeno il 20% del personale presente in servizio. È consigliato, comunque, effettuare i controlli al momento dell’ingresso al luogo di lavoro, prima di mezzogiorno.

Chi è esentato dal presentare il Green Pass?

Nessuno. O meglio, chi non può vaccinarsi per comprovati motivi di salute potrà esibire un certificato che contiene un apposito QR code in corso di predisposizione. Chi invece ha diritto al Green Pass, ma non lo ha ancora ricevuto, potrà presentare i documenti rilasciati da farmacie, strutture sanitarie, laboratori di analisi e medici di base.

Dipendenti in somministrazione: chi deve controllare il Green Pass?

Il rapporto fra il dipendente in somministrazione e l’azienda presso cui svolge l’attività lavorativa è mediato dalla società di somministrazione o, nel nostro caso, dall’agenzia per il lavoro. In questo momento cruciale per la ripresa del mondo lavorativo, Labor vuole contribuire al rispetto delle regole che assicurano una ripartenza in sicurezza sia ai candidati, sia alle aziende clienti.

A chi spetta, però, in questo panorama, accertarsi che i nuovi dipendenti in somministrazione siano provvisti di Green Pass? Secondo il Decreto Legge, i controlli devono essere effettuati da entrambi gli enti e noi di Labor effettueremo sempre le dovute verifiche prima di proporre i candidati alle nostre aziende clienti. Nei casi in cui il Green Pass sia stato rilasciato in seguito a un tampone, la certificazione ha durata di sole 48 o 72 ore, ma è sufficiente che sia valida al momento dell’accesso al luogo di lavoro; non è necessario, quindi, che il Green Pass sia valido per tutta la durata della giornata lavorativa. Sempre nel caso di Green Pass post-tampone, è bene segnalare che le agenzie di somministrazione eseguono il controllo delle certificazioni in fase di assunzione, ma allo scadere del Green Pass temporaneo spetterà all’azienda verificare che il lavoratore ne abbia uno in corso di validità.
È prevista anche la possibilità di verificare il possesso del Green Pass in anticipo rispetto all’orario di ingresso del dipendente: infatti, in caso di specifiche esigenze lavorative, i lavoratori sono tenuti a “rendere le comunicazioni relative al mancato possesso del Green Pass con il preavviso necessario al datore di lavoro per soddisfare tali esigenze”.

Sanzioni per aziende e lavoratori

Il lavoratore, pubblico o privato, sprovvisto di Green Pass è considerato assente ingiustificato e non ha diritto allo stipendio fino alla presentazione di una certificazione in corso di validità. Solo in aziende con meno di 15 dipendenti il datore di lavoro può sospendere il dipendente dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata.
Se un lavoratore senza Green Pass accede al luogo di lavoro, spetta al datore di lavoro fare una segnalazione alla Prefettura, che potrebbe sanzionare il lavoratore con una multa da 600 a 1500 euro. La multa prevista per un datore di lavoro che non controlla il rispetto delle regole del Green Pass, invece, va dai 400 ai 1000 euro.
Ma chi controlla che le aziende controllino? Le aziende, a loro volta, possono essere soggette a controlli sul rispetto delle misure relative al Green Pass da parte dei prefetti, che agiscono tramite gli ispettori del lavoro e le aziende sanitarie locali.

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