Nel 2021 e durante i primi nove mesi del 2022 un’assunzione su quattro ha beneficiato degli sgravi contributivi stabiliti dalla legge di Bilancio. Per l’anno in corso si attendono numeri ancora maggiori, grazie al potenziamento del bonus assunzioni che prevede l’innalzamento della soglia massima di sgravio per le aziende da €6.000 a €8.000. I dati, riportati da Il Sole 24 Ore (16/01/23, pp. 1-5), indicano circa 278.000 potenziali beneficiari per il bonus assunzione giovani under 36, mentre si parla di circa 80.000 lavoratrici potenzialmente interessate dal bonus assunzione donne svantaggiate.

Grazie all’innalzamento dell’incentivo proposto nella legge di Bilancio 2023, l’importo massimo dello sgravio contributivo che verrà riconosciuto alle aziende disposte ad assumere lavoratori svantaggiati non sarà più di €6.000, ma potrà arrivare fino a €8.000 annui. Il potenziamento dell’incentivo, anche se rivolto ai datori di lavoro privati, vuole favorire l’inserimento nel mercato del lavoro di alcune categorie di lavoratori svantaggiati. In particolare, il bonus riguarda le assunzioni di giovani under 36, donne svantaggiate e percettori di Reddito di Cittadinanza.

Bonus assunzioni giovani under 36

Il bonus è rivolto ai datori di lavoro (privati) che assumano giovani di età inferiore ai 36 anni attraverso un contratto a tempo indeterminato, oppure stabilizzando a tempo indeterminato dipendenti già regolarmente assunti in azienda. È condizione vincolante che la risorsa under 36 non sia mai stata titolare un contratto di lavoro stabile. Lo sgravio per la nuova risorsa è pari al 100% dei contributi dovuti, fino a un limite di €8.000 annui, e si intende applicabile fino a 36 mesi (estendibile a 48 mesi per le regioni del Sud Italia).

Bonus assunzioni donne svantaggiate

In questo caso il bonus è rivolto ai datori di lavoro (privati) che assumano a tempo determinato o indeterminato donne che si trovino in una situazione svantaggiata nell’accesso al mercato del lavoro. Per poter usufruire del bonus le potenziali lavoratrici devono essere in stato di disoccupazione da almeno 24 mesi. In alternativa, se residenti nelle regioni del Sud Italia, devono trovarsi senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi. Inoltre, i datori di lavori hanno accesso allo sgravio in caso di assunzione di una lavoratrice impiegata in un settore caratterizzato da una forte disparità di genere, oppure, in caso di donne over 50, essere disoccupate da almeno 12 mesi. Anche in questo caso lo sgravio per l’azienda ammonta al 100% dei contributi dovuti ed è da ritenersi applicabile per 12 mesi in caso di contratti a termine e per 18 in caso di contratto a tempo indeterminato.

Percettori di reddito di cittadinanza

Da quest’anno anche i datori di lavoro (privati) che assumano percettori di reddito di cittadinanza ottengono lo stesso esonero contributivo fino a €8.000.

In caso di assunzione, tramite i nuovi sgravi, di profili che rispettano questi requisiti, i contributi INPS e i premi INAIL sarebbero praticamente azzerati per la durata dell’incentivo (Il Sole 24 Ore, 16/01/23, pp. 1-5).

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