Il curriculum vitae è lo strumento principale per presentarsi alle aziende e cercare lavoro. Un CV ben scritto e una presentazione ben riuscita sono fattori strategici per attirare l’attenzione sul proprio profilo.
Essere scelti tra innumerevoli candidati e finalmente chiamati dai selezionatori per lo sperato colloquio è l’obiettivo del CV. In questo articolo, noi di Labor vogliamo fornire alcuni suggerimenti ai nostri candidati riguardo la scrittura del CV, perché un curriculum efficace aiuta a valorizzare le competenze e il proprio talento e può veramente aprire molte porte.

Online esistono innumerevoli guide alla scrittura del CV e ognuno propone le proprie regole d’oro. Facendo tesoro della nostra esperienza come Agenzia per il Lavoro attiva da anni nel settore delle Risorse Umane abbiamo scelto di presentare alcuni suggerimenti che riteniamo importanti.

Sintesi e ordine

Un buon CV deve essere ordinato e sintetico: le esperienze di lavoro, in ordine cronologico distinte per bullet points, devono descrivere in modo essenziale, chiaro e sintetico i lavori svolti dal candidato. Un selezionatore riceve giornalmente decine di CV e impiega, in media, meno di dieci secondi a leggere e valutare un curriculum: è quindi inutile scrivere un CV troppo lungo che, soprattutto se presentato in modo disordinato, rende difficile la consultazione.

Correttezza linguistica e impaginazione

Gli errori linguistici, grammaticali e ortografici non sono accettabili: è bene fare attenzione, rileggere e controllare prima di sottoporre il CV ad una azienda. Una particolare attenzione all’impaginazione, all’utilizzo degli spazi e di un carattere di scrittura aggiornato dimostra cura e attenzione verso il proprio lavoro.

Giustificare un periodo di inattività

Può succedere, per motivi di diversa natura, che in alcuni periodi più o meno lunghi non si svolgano attività lavorative da segnalare sul CV. Il nostro consiglio, in questi casi, è di specificare fin da subito per quale motivo si è verificato un periodo di inattività, senza aspettare di approfondire l’argomento durante un colloquio che, ahimè, potrebbe non verificarsi. Se il gap temporale fosse imputabile all’iscrizione a un corso di formazione professionale, ad esempio, sarebbe senz’altro bene indicarlo; anche nel caso in cui il motivo riguardasse la vita privata, tuttavia, sarebbe meglio fornire una spiegazione: serve a non lasciare completamente in bianco un periodo recente sul proprio curriculum, offrendo così al recruiter un indizio sul motivo dell’inattività.

Mantenere il CV aggiornato su tutti i canali

I canali utili per candidarsi a una posizione lavorativa sono ormai diversi: tramite curriculum cartaceo, digitale, portali di ricerca lavoro, profilo LinkedIn… È possibile che, senza accorgersene, si inviino (magari per la stessa posizione) versioni diverse del proprio CV attraverso canali diversi. È molto importante che il CV sia sempre aggiornato e coerente e che ogni dettaglio corrisponda nella sua versione cartacea, digitale e su LinkedIn.

Meglio ricordare anche un’ultima cosa: in un CV (a meno di compilazione di format predisposto) il nome va sempre anteposto al cognome!