Cos’è la mobilità interna e perché conta davvero

La mobilità interna (o internal mobility) è la possibilità, per i dipendenti, di cambiare ruolo, reparto o sede restando all’interno della stessa azienda. Si tratta di una soluzione meno dispendiosa rispetto all’assunzione e all’inserimento di nuovo personale, ma soprattutto rappresenta uno strumento strategico per migliorare il clima aziendale e favorire la crescita professionale delle risorse già presenti.

I vantaggi della mobilità interna per aziende e dipendenti

I principali vantaggi della mobilità interna sono significativi sia per l’azienda che per i dipendenti:

  • Retention dei talenti e riduzione del turnover: i dipendenti sono meno inclini a lasciare l’azienda se percepiscono reali opportunità di crescita e sviluppo al suo interno;
  • Risparmio su recruiting e onboarding: le posizioni aperte vengono ricoperte più rapidamente, riducendo sensibilmente i costi legati a ricerca, selezione e formazione di nuove risorse esterne;
  • Maggiore engagement e senso di appartenenza: i dipendenti si sentono valorizzati e più coinvolti nel progetto aziendale, contribuendo a rafforzare la cultura organizzativa.

Tipologie di mobilità interna e come funzionano

Esistono diverse forme di internal mobility, che permettono di adattare il personale aziendale alle esigenze del momento e di offrire ai dipendenti nuove opportunità di sviluppo:

  • Mobilità verticale: comporta un avanzamento di carriera, come una promozione o l’assegnazione a ruoli con maggiore responsabilità;
  • Mobilità orizzontale: consiste nel passaggio a un ruolo diverso ma di pari livello gerarchico. Questo tipo di mobilità consente ai dipendenti di acquisire nuove competenze e di esplorare ambiti differenti, arricchendo il proprio profilo professionale;
  • Mobilità geografica: riguarda il trasferimento del dipendente in un’altra sede aziendale, sia sul territorio nazionale sia all’estero.

Come strutturare una strategia efficace di internal mobility

Per strutturare una strategia di mobilità interna efficace, è necessario partire da una mappatura dettagliata delle competenze presenti in azienda, per poi costruire percorsi di sviluppo coerenti con gli obiettivi organizzativi. Il coinvolgimento attivo dei manager e del team HR è fondamentale per il successo dell’intero processo. Ecco le fasi chiave:

  1. Analisi e mappatura delle competenze interne: si effettua una valutazione approfondita delle competenze attuali dei dipendenti, identificandone i punti di forza e le aree di miglioramento. Successivamente, si confrontano queste competenze con quelle richieste dal business per il futuro, individuando i gap da colmare. Questo permette di definire i profili strategici necessari per affrontare i cambiamenti e raggiungere gli obiettivi aziendali.
  2. Creazione di percorsi di sviluppo personalizzati: si sviluppano piani d’azione su misura, che rispondano sia alle aspirazioni dei singoli dipendenti sia alle necessità organizzative. Questi percorsi possono includere corsi di formazione, programmi di mentoring e altre iniziative utili ad arricchire le competenze professionali. 
  3. Coinvolgimento attivo dei manager e dei team HR: I manager devono essere promotori del cambiamento, supportando i dipendenti nei loro percorsi di crescita e incoraggiando la mobilità. Il team HR, dal canto suo, ha il compito di coordinare strategicamente l’intero processo, facilitando la comunicazione, valutando le competenze e definendo i piani di sviluppo in modo coerente con la visione aziendale.

Il ruolo della tecnologia nella gestione della mobilità interna

La tecnologia oggi rappresenta un supporto fondamentale per rendere la mobilità interna più semplice, efficace e strategica. Le moderne piattaforme HR e i sistemi di performance management permettono di monitorare in tempo reale le competenze, le esperienze, gli obiettivi raggiunti dai dipendenti.


Grazie al tracciamento dei dati e agli strumenti di analisi, è possibile prendere decisioni più consapevoli: diventa più facile individuare chi è pronto per un nuovo ruolo, dove ci sono ancora dei gap da colmare, e quali opportunità offrire in modo mirato.

Inoltre, l’utilizzo di strumenti digitali per la formazione e l’upskilling (come le piattaforme e-learning oppure percorsi personalizzati) consente di colmare rapidamente i gap di competenze, aumentando l’internal mobility e favorendo la crescita professionale in linea con gli obiettivi aziendali.

Le sfide più comuni nei processi di mobilità interna

Se gestita in modo poco strutturato, la mobilità interna può presentare alcune difficoltà che ne compromettono l’efficacia. Una delle principali è il rischio di favoritismi o di dinamiche poco meritocratiche, che possono generare malumori tra i colleghi e generare sfiducia nei confronti del processo. Un’altra sfida frequente è la mancanza di trasparenza e comunicazione: se i dipendenti non sono a conoscenza delle posizioni aperte o dei criteri con cui vengono assegnati i ruoli, difficilmente si sentiranno coinvolti. Infine, possono presentarsi delle resistenze culturali. In molte realtà, la internal mobility viene ancora percepita come un’eccezione piuttosto che una prassi naturale. La paura del cambiamento, da parte sia dei dipendenti che dei manager, può rallentare l’adozione di questi percorsi. Bisogna promuovere una cultura organizzativa aperta, in cui la crescita professionale deve essere incoraggiata per poter superare queste barriere.

Cultura aziendale e mobilità interna: un binomio vincente

Per una mobilità interna vincente, è fondamentale avere una cultura aziendale che ne riconosca il valore. In questo contesto, l’importanza di una leadership inclusiva e formativa è un fattore chiave. I manager devono contribuire a creare un ambiente di supporto e aperto al cambiamento, dove il potenziale di ciascuno può emergere.

Casi di successo e buone pratiche internazionali

Una delle sfide più comuni della mobilità interna è la difficoltà dei dipendenti nel dialogare apertamente con i propri manager riguardo a nuove opportunità, insieme alla resistenza dei manager stessi a lasciar andare i talenti. Alcune grandi aziende internazionali hanno affrontato questo problema con iniziative mirate.

NBC Universal ha introdotto i panel “Meet Your Recruiters”, incontri una volta al trimestre (sia virtuali che in presenza), in cui gli argomenti trattati riguardano il processo di candidatura interna oppure le segnalazioni dei dipendenti affinché il processo di mobilità interna sia più accessibile a tutti. Inoltre, NBC ha lanciato il programma “Hot Jobs”, ovvero l’azienda invia una newsletter interna che segnala le posizioni aperte e invita i dipendenti a candidarsi o fornire le referenze.

Amazon ha creato il programma “Career Choice”, che copre fino al 100% dei costi di formazione per i dipendenti che vogliono sviluppare le competenze utili per candidarsi a nuove posizioni interne o future carriere, anche in ambiti diversi da quello attuale.

Infine, bisogna creare percorsi di sviluppo chiari e accessibili consentendo ai dipendenti di crescere, esplorare nuove opportunità e contribuire con maggiore partecipazione e motivazione al successo dell’organizzazione.

Come misurare l’efficacia dei programmi di mobilità interna

Per garantire che un programma di mobilità interna porti risultati concreti, è essenziale monitorarne costantemente l’efficacia attraverso gli indicatori chiave di performance (KPI)Tra i più rilevanti ci sono il tasso di Retention, che misura la capacità dell’azienda di trattenere i propri dipendenti, i punteggi di coinvolgimento dei dipendenti (Employee Engagement Scores), e il tasso di successo delle transizioni interne, ovvero quante persone rimangono nel nuovo ruolo per un periodo di tempo predefinito.

Inoltre, è importante raccogliere anche dei feedback qualitativi direttamente dai dipendenti coinvolti, attraverso sondaggi o interviste, per comprendere punti di forza e aree di miglioramento del processo. Infine, la produzione di report periodici consente di monitorare l’andamento nel tempo, identificare i trend, correggere le eventuali criticità e ottimizzare i percorsi di mobilità in modo continuo.

Conclusioni: investire nella mobilità interna conviene a tutti

La mobilità interna è una scelta vantaggiosa per tutti: consente di trattenere le risorse già presenti in azienda, riducendo allo stesso tempo i costi di recruiting. Inoltre, promuovere la crescita professionale dei dipendenti aumenta il loro coinvolgimento e contribuisce a migliorare il clima aziendale.

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FAQ
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1
Che ruolo ha l’HR nella gestione della mobilità interna?

Ha il compito di coordinare il processo, facilitare la comunicazione, valutare le competenze e definire i piani di sviluppo più coerenti.

2 – Come si affrontano le resistenze interne al cambiamento?

Attraverso una comunicazione chiara e accessibile, percorsi di formazione e il coinvolgimento dei manager.

3 – In che modo la mobilità interna influisce sull’employer branding?

Mostrare opportunità di crescita contribuisce ad aumentare la fidelizzazione dei dipendenti e favorisce il loro passaparola positivo che migliora la reputazione aziendale.

4 – La mobilità interna è adatta anche alle piccole imprese?

Assolutamente sì, adattandola alle loro dimensioni e specificità.