La Legge di Bilancio 2025, approvata e firmata il 30 dicembre 2024 e pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 31 dicembre, si colloca in un contesto economico complesso. Questa legge si propone di rispondere alle esigenze dei cittadini e delle imprese, promuovendo crescita e stabilità.
Nel 2025, sono previste misure fiscali come la riduzione delle aliquote per le fasce di reddito medio-basse e incentivi per le piccole e medie imprese che investono in innovazione e sostenibilità. Inoltre, ci sarà un significativo aumento degli investimenti in infrastrutture, con un focus sulla mobilità sostenibile e la manutenzione delle strutture esistenti.
Le politiche sociali includono sostegni per le famiglie in difficoltà e investimenti in sanità e istruzione. Gli incentivi per l’assunzione di nuovo personale vengono confermati, con particolare attenzione alle categorie svantaggiate, giovani e donne. Rispetto al 2024, è stato riconfermato fino a giugno 2025 il bonus decontribuzione sud, che prevede uno sgravio sui contributi previdenziali per i datori di lavoro privati che hanno sede nelle regioni del sud Italia.
Incentivi assunzione 2025 specifici per categorie di lavoratori
Bonus donne svantaggiate
Il bonus è rivolto ai datori di lavoro che assumano a tempo determinato o indeterminato donne che si trovano in una situazione svantaggiata nell’accesso al mercato del lavoro. Per il bonus donne, il limite di spesa è aumentato in misura pari di 0,4 milioni di euro per l’anno 2024, raggiungendo 14,4 milioni di euro per il 2025, 17,5 milioni di euro per il 2026 e 9,1 milioni di euro per il 2027. Questa misura prevede un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali, per un periodo massimo di 24 mesi, pari al 100% dell’importo dovuto dal datore di lavoro privato, con un limite massimo di 650 euro mensili (esclusi premi e contributi INAIL), per ciascuna dipendente donna assunta a tempo indeterminato dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. Possono beneficiare di questo esonero le donne di qualsiasi età che siano prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi e risiedano nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, nonché quelle senza un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti. Tuttavia, l’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.
Bonus donne vittime di violenza
Rispetto al 2024, per sostenere le donne vittime di violenza, la Legge di Bilancio 2025 ha previsto un significativo incremento dello stanziamento del Fondo per le politiche relative ai diritti e alle pari opportunità, come stabilito nell’art. 19, comma 3, del D.L. 223/2006. A partire dal 2025, ci sarà un aumento di 3 milioni di euro annui per potenziare l’orientamento e la formazione al lavoro delle donne vittime di violenza, con l’obiettivo di favorire la loro indipendenza economica e emancipazione. Inoltre, è previsto un incremento di 1 milione di euro annui per ampliare il reddito di libertà, come stabilito dall’art. 105-bis del D.L. 34/2020, garantendo così una maggiore indipendenza economica per le donne vittime di violenza.
Bonus giovani
Per il bonus giovani, il limite di spesa è incrementato di 0,7 milioni di euro per l’anno 2024, raggiungendo 16,3 milioni di euro per il 2025, 15,9 milioni di euro per il 2026 e 5,6 milioni di euro per il 2027. Questa misura riconosce ai datori di lavoro privati che, dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025, assumono personale non dirigenziale under 35, mai occupato a tempo indeterminato, un esonero dal versamento del 100% dei contributi previdenziali a carico dei datori, con un limite massimo di 500 euro mensili per ciascun lavoratore. Se le assunzioni avvengono in sedi o unità produttive situate nelle regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna, l’importo massimo dell’esonero sale a 650 euro mensili. Tuttavia, l’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato, sebbene sia previsto nel caso di precedenti assunzioni con apprendistato non proseguite in un ordinario rapporto di lavoro subordinato a tempo indeterminato. Per quanto riguarda il bonus donne, il limite di spesa aumenta di 0,4 milioni di euro per il 2024, a 14,4 milioni di euro per il 2025, a 17,5 milioni di euro per il 2026 e a 9,1 milioni di euro per il 2027. Questa misura prevede un esonero totale dai contributi previdenziali per un periodo massimo di 24 mesi, con un limite di 650 euro mensili per ciascuna dipendente donna assunta a tempo indeterminato tra il 1° settembre 2024 e il 31 dicembre 2025. Le beneficiarie devono appartenere a categorie specifiche, come donne di qualsiasi età prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno sei mesi, residenti nelle regioni della Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno, o donne che non hanno avuto un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, indipendentemente dalla loro residenza. Anche in questo caso, l’esonero non si applica ai rapporti di lavoro domestico e di apprendistato.
“Nuova” decontribuzione Sud
La Legge di Bilancio 2025 introduce un nuovo sgravio contributivo per le imprese nel Mezzogiorno, valido dal 2025 al 2029, che sostituisce l’agevolazione del 2021. L’esonero riguarda i contributi previdenziali a carico del datore di lavoro, esclusi i premi INAIL, e si applica a lavoratori a tempo indeterminato (escludendo i contratti di apprendistato) nelle regioni di Abruzzo, Molise, Campania, Basilicata, Sicilia, Puglia, Calabria e Sardegna. Per i datori di lavoro privati con più di 250 dipendenti, l’esonero è condizionato a un incremento occupazionale annuale. Le percentuali di sgravio variano: nel 2025 è del 25% fino a un massimo di 145 euro mensili, nel 2026 e 2027 è del 20% fino a 125 euro mensili, nel 2028 è del 20% fino a 100 euro mensili e nel 2029 del 15% fino a 75 euro mensili. Tuttavia, l’incentivo non si applica ai rapporti di apprendistato e agli enti ecclesiastici, e il diritto alla fruizione è subordinato al rispetto delle normative sul lavoro e alla regolarità contributiva. Inoltre, non è cumulabile con altri esoneri previsti dalla normativa vigente e per i datori di lavoro con non più di 250 dipendenti si applica la regola “de minimis”. Infine, per i datori che non rientrano nella definizione di micro, piccola e media impresa, è necessaria l’autorizzazione da parte della Commissione europea. Questa misura mira a incentivare l’occupazione nel Mezzogiorno, sostenendo le imprese in un contesto economico difficile.
Bonus ZES
Per il bonus ZES (Zona Economica Speciale unica per il Mezzogiorno), il limite di spesa è incrementato di 2,1 milioni di euro per l’anno 2024, raggiungendo 68,9 milioni di euro per il 2025, 73,5 milioni di euro per il 2026 e 28,7 milioni di euro per il 2027. Questa misura prevede un esonero totale dal versamento dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro privati, valido per un periodo massimo di 24 mesi, con un limite di 650 euro mensili per ciascun dipendente assunto come lavoratore subordinato non dirigente a tempo indeterminato dal 1° settembre 2024 fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, l’esonero è riservato esclusivamente ai datori di lavoro privati che occupano fino a 10 dipendenti nel mese in cui avviene l’assunzione. Inoltre, il dipendente deve avere compiuto 35 anni, essere disoccupato da almeno 24 mesi e essere assunto presso una sede o unità produttiva ubicata nella ZES.
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