Entrata in vigore nel 1999, la legge 68/99 è conosciuta per aver regolamentato il diritto al lavoro delle persone con disabilità e che appartengono alle categorie protette. Da allora, tutte le aziende pubbliche o private con più di 14 dipendenti sono tenute a destinare una quota di posti di lavoro a queste categorie di persone che, per problemi di salute o difficoltà sociali hanno un accesso svantaggiato al mercato del lavoro. Il valore di una legge come la 68/99, tuttavia, non si misura solo in termini di equità di diritti e pari opportunità di lavoro: questa normativa ha anche portato l’attenzione collettiva a ragionare sull’importanza di un ambiente lavorativo inclusivo e sull’arricchimento di valori che ne consegue.

Questo articolo è dedicato alle aziende e ai datori di lavoro che si trovano a dover muovere i primi passi nel campo dell’assunzione delle categorie protette e del collocamento obbligatorio, e che necessitano di informazioni sulle agevolazioni e sugli obblighi legati all’assunzione di persone appartenenti a questa categoria.

Categorie protette e persone con disabilità: chi sono

La legge 68/99 ha come finalità la promozione dell’assunzione delle persone con disabilità nel mondo del lavoro “attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato” (Gazzetta Ufficiale) dove, per ‘collocamento mirato’, si intende la valutazione delle capacità lavorative della persona con disabilità per guidarla verso la posizione lavorativa più adeguata.

In particolare, gli Articoli 1 e 18 individuano come categorie protette:
– Invalidi civili (superiore al 45%)
– Invalidi sul lavoro (superiore al 33%)
– Non vedenti (vista inferiore a 1/10)
– Invalidi di guerra (anche civili di guerra e invalidi per servizio)
– Orfani e coniugi di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, di vittime di guerra e del lavoro
– Figli e coniugi di invalidi di guerra, di servizio e del lavoro
– Profughi italiani rimpatriati
Care leavers, ovvero i ragazzi che in minore età sono stati allontanati dalla propria famiglia di origine e hanno trascorso parte dell’infanzia con una famiglia affidataria o una struttura di accoglienza. In questi casi, raggiunta la maggiore età, i ragazzi si trovano spesso a dover affrontare da soli problemi molto complessi per la loro età, come il finanziamento dei propri studi e la ricerca di un lavoro.

Assunzione delle categorie protette e assunzione persone con disabilità: obblighi e sanzioni

I posti di lavoro che le aziende devono destinare alle categorie protette (anche tramite contratto di somministrazione) sono dette “quote di riserva” e si calcolano in base alle dimensioni dell’azienda. Il numero di quote che un’azienda deve riservare alle categorie protette dipende dall’ampiezza del suo organico. Occorre quindi conoscere il numero esatto di lavoratori subordinati già operativi, ad esclusione dei rapporti di lavoro con contratto a tempo determinato fino a 6 mesi. Per le aziende che hanno fino a 14 dipendenti, ad esempio, non sono previste quote di riserva, ma, se l’azienda in questione ha dai 15 ai 35 dipendenti, dovrà destinare un posto di lavoro ad una risorsa appartenente ad una categoria protetta. Per le aziende da 36 a 50 dipendenti devono essere previste 2 quote di riserva. Le aziende che contano più di 50 lavoratori subordinati, invece, devono destinare all’assunzione di categorie protette il 7% dei posti di lavoro.

Un altro obbligo per i datori di lavoro è costituito dal prospetto informativo, un documento che serve a comunicare agli enti competenti la situazione occupazionale della propria azienda al 31 dicembre dell’anno precedente, per definire il numero di quote di riserva che devono essere messe a disposizione delle categorie protette e verificare che gli obblighi previsti dalla legge in fatto di assunzioni siano rispettati. Il prospetto informativo deve essere inviato entro il 31 gennaio ogni anno (a meno che la situazione relativa alle quote di riserva sia invariata rispetto all’ultima comunicazione). Per i datori di lavoro che tardino nell’invio del prospetto informativo è prevista una sanzione pari a €702,43 con una maggiorazione pari a €34 per ogni giorno di ritardo ulteriore.

Anche le aziende che non rispettino gli obblighi relativi all’assunzione di categorie protette e disabili possono incorrere in sanzioni amministrative: è prevista una multa di €196,05 al giorno per tutti i giorni in cui la quota di riserva è stata vacante.

Assunzione delle categorie protette: agevolazioni INPS

Lo Stato prevede l’erogazione di incentivi per le aziende che rispettano la normativa sull’assunzione delle categorie protette: è riconosciuto un conguaglio sui contributi mensili che può variare dal 35% al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile, mentre la durata dell’incentivo dipende dal tipo di disabilità o di patologia che presenta il lavoratore e, naturalmente, dalla sua percentuale di invalidità.

Per avviare la procedura di erogazione degli incentivi, il datore di lavoro deve come prima cosa presentare una domanda preliminare all’INPS, fornendo indicazioni sul lavoratore assunto e sul tipo di disabilità. Una volta ricevuta conferma dall’INPS, il datore di lavoro ha ancora sette giorni di tempo per far firmare il contratto di lavoro alla nuova risorsa, se non l’avesse fatto prima. A questo punto l’incentivo viene erogato dall’INPS sotto forma di conguagli contributivi.

Come assumere personale da categorie protette

La procedura di assunzione di una persona con disabilità o di un lavoratore appartenente ad una categoria protetta prevede l’invio entro il 31 gennaio di un prospetto informativo che faccia luce sulla situazione occupazionale dell’azienda. Quando l’INPS comunica all’azienda la necessità di un collocamento obbligatorio, l’azienda deve avviare entro 60 giorni una procedura di assunzione.
Per la ricerca di personale appartenente a categorie protette i datori di lavoro possono consultare gli elenchi disponibili presso i centri di collocamento o rivolgersi ai servizi di un’agenzia per il lavoro come Labor S.p.A., che saprà anche fornire tutte le informazioni relative a obblighi ed incentivi per l’assunzione di categorie protette.

Conclusione

I vantaggi per le aziende che rispettano le normative riguardanti l’assunzione di persone appartenenti alle categorie protette posso essere distinti in:

– Vantaggi economici, ovvero le agevolazioni INPS, percepite dal datore di lavoro come rimborsi contributivi.
– Vantaggi etici, ovvero tutti i benefici che il luogo di lavoro trae da politiche del lavoro più eque ed inclusive.

 

 

 

 

FAQ

Quali sono le agevolazioni previste per l’assunzione di categorie protette e persone con disabilità?

Lo Stato prevede alcuni incentivi per le aziende che rispettano le norme sull’assunzione delle categorie protette. Si tratta di un rimborso sui contributi mensili che varia dal 35% al 70% della retribuzione lorda mensile imponibile, a seconda del tipo e del grado di disabilità del lavoratore.

Quali sono gli obblighi legali per le aziende riguardo all’assunzione di categorie protette e persone con disabilità?

Tutte le aziende con più di 14 dipendenti hanno l’obbligo di riservare un certo numero di quote di riserva all’assunzione di categorie protette, calcolate in base alle dimensioni dell’azienda e dell’organico aziendale. Per le aziende fino a 14 dipendenti non è richiesta alcuna quota di riserva, mentre quelle con 15-35 dipendenti devono riservare un posto di lavoro ad una risorsa appartenente a categorie protette. Le aziende con 36-50 dipendenti devono prevedere due quote di riserva. Le aziende con più di 50 dipendenti, devono riservare alle categorie protette il 7% delle posizioni lavorative.

Quali sono le definizioni e le caratteristiche delle categorie protette e delle persone con disabilità secondo la legge 68/99?

Nelle categorie protette rientrano tutti coloro che presentano una disabilità, gravi patologie o particolari forme di invalidità psico-fisica che non consentono di avere un facile accesso al mercato del lavoro. La legge 68/99 si occupa proprio di tutelare questi individui da possibili forme di discriminazione sul lavoro, garantendo loro equità di diritti.

Quali sono le condizioni necessarie per rientrare nella categoria delle persone con disabilità?

Secondo gli articoli 1 e 18 della legge 68/99, sono da ritenersi disabili o appartenenti alle categorie protette:

Invalidi civili (superiore al 45%)
Invalidi sul lavoro (superiore al 33%)
Non vedenti (vista inferiore a 1/10)
Invalidi di guerra (anche civili di guerra e invalidi per servizio)
Orfani e coniugi di vittime del terrorismo e della criminalità organizzata, di vittime di guerra e del lavoro
Figli e coniugi di invalidi di guerra, di servizio e del lavoro
Profughi italiani rimpatriati
Care leavers, ovvero i ragazzi che in minore età sono stati allontanati dalla propria famiglia di origine e hanno trascorso parte dell’infanzia con una famiglia affidataria o una struttura di accoglienza. In questi casi, raggiunta la maggiore età, i ragazzi si trovano spesso a dover affrontare da soli problemi molto complessi per la loro età, come il finanziamento dei propri studi e la ricerca di un lavoro

Come viene calcolata la percentuale di assunzione obbligatoria per le categorie protette e le persone con disabilità?

Le quote di riserva per l’assunzione di invalidi civili, di guerra, disabili e di tutti coloro che appartengono alle categorie protette, sono determinate in base alle dimensioni dell’azienda e del suo organico. Le aziende con fino a 14 dipendenti non sono tenute a riservare alcuna quota, mentre quelle con 15-35 dipendenti devono garantire almeno un posto di lavoro per una persona appartenente a categorie protette. Per aziende con 36-50 dipendenti, sono richieste due quote di riserva. Infine, le aziende con oltre 50 dipendenti devono destinare il 7% delle posizioni lavorative alle categorie protette.

Quali sono le sanzioni previste per le aziende che non rispettano l’obbligo di assunzione di categorie protette e persone con disabilità?

Vi sono principalmente due tipologie di sanzioni: per i datori di lavoro che inviano il prospetto informativo oltre la scadenza è prevista una sanzione pari a €702,43 con una maggiorazione pari a €34 per ogni giorno di ritardo ulteriore. Le aziende che non rispettino gli obblighi relativi all’assunzione di categorie protette e disabili, invece, possono incorrere in sanzioni amministrative: è prevista una multa di €196,05 al giorno per tutti i giorni in cui la quota di riserva è stata vacante.

Quali sono le agevolazioni fiscali previste per le aziende che assumono categorie protette e persone con disabilità?

Le agevolazioni fiscali per le aziende che assumono categorie protette e disabili comprendono alcuni incentivi economici. Questi vantaggi, sotto forma di sgravi contributivi, variano in base alla normativa vigente e possono corrispondere ad un rimborso che va dal 35% al 70% della retribuzione mensile lorda imponibile del lavoratore appartenente alle categorie protette, mentre la durata dell’incentivo dipende dal tipo di disabilità e dalla sua percentuale di invalidità.

Quali sono le detrazioni e i contributi previsti per favorire l’inclusione lavorativa di categorie protette e persone con disabilità?

La legge 68/99 promuove l’inserimento lavorativo delle persone disabili e appartenenti alle categorie protette attraverso servizi di sostegno e di collocamento mirato. In seguito, sono state emanate ulteriori disposizioni con l’obiettivo di rendere più efficace l’inserimento lavorativo delle categorie protette, in particolare prevedendo una burocrazia più leggera per le aziende e sgravi contributivi per i datori di lavoro che rispettino l’obbligo di assunzione delle categorie protette.

Quali sono gli esempi di agevolazioni specifiche per le aziende che assumono categorie protette e persone con disabilità?

Lo Stato offre incentivi economici alle imprese che assumono categorie protette, fornendo sgravi sui contributi mensili fino al 70% della retribuzione lorda imponibile del lavoratore in questione. La durata di tali benefici è determinata dalla gravità della disabilità del lavoratore. Per richiedere le agevolazioni, il datore di lavoro deve presentare una richiesta preliminare all’INPS, specificando i dettagli relativi all’assunzione e alla disabilità. Una volta confermata dall’INPS, il datore di lavoro ha sette giorni per formalizzare il contratto di lavoro con il dipendente, dopodiché l’incentivo viene erogato sotto forma di sgravi contributivi.

Quali sono i passaggi da seguire per assumere una persona con disabilità o un lavoratore appartenente a una categoria protetta?

La procedura di assunzione di un lavoratore disabile o di una persona appartenente a una categoria protetta richiede la presentazione, entro il 31 gennaio, di un prospetto informativo sull’occupazione aziendale. Se l’INPS richiede un collocamento obbligatorio, l’azienda ha 60 giorni per avviare la procedura di assunzione. Per trovare personale appartenente a categorie protette, i datori di lavoro possono consultare gli elenchi presso i centri di collocamento o affidarsi ai servizi di un’agenzia per il lavoro.

Come avviene la comunicazione con gli enti competenti e la presentazione delle domande per ottenere le agevolazioni per l’assunzione di categorie protette e persone con disabilità?

Per avviare il processo di erogazione degli incentivi, il datore di lavoro deve inizialmente presentare una richiesta preliminare all’INPS, fornendo dettagli sul lavoratore assunto e sulla sua disabilità. Dopo aver ricevuto conferma dall’INPS, il datore di lavoro ha sette giorni per far firmare il contratto di lavoro al nuovo dipendente, se non l’ha già fatto in precedenza. Successivamente, l’INPS eroga l’incentivo attraverso conguagli contributivi.

Quali sono i vantaggi che le aziende possono ottenere assumendo categorie protette e persone con disabilità??

Vi sono diversi vantaggi legati all’assunzione di disabili o di personale che proviene da categorie protette: dal punto di vista economico alle aziende è riconosciuto un conguaglio sui contributi mensili del lavoratore, per un periodo di tempo che dipende dal tipo di disabilità o di patologia che presenta. Tuttavia, vi sono altri vantaggi che derivano dall’assunzione di categorie protette. Ad esempio, rendere l’ambiente di lavoro eterogeneo, equo ed inclusivo può aiutare l’azienda ad acquisire nuovi valori che gioveranno alla qualità di vita dei dipendenti e, non per ultimo, alla reputazione aziendale.