Capire come leggere le ferie all’interno della propria busta paga può risultare complesso, ma è cruciale per ogni lavoratore. In questo articolo, analizzeremo nel dettaglio che cosa sono le ferie in busta paga e come comprendere correttamente ogni valore.

Introduzione

Le ferie sono un diritto fondamentale per i lavoratori, riconosciuto dall’articolo 36 della Costituzione, normato dal Decreto Legislativo 66 del 2003 e dagli specifici Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro. In generale, ogni lavoratore dipendente ha diritto a 26 giorni di ferie all’anno, dove almeno metà dei quali vanno usufruiti in maniera continuativa; i restanti devono essere usati entro 18 mesi dalla fine dell’anno in cui sono stati maturati. È tuttavia necessario fare riferimento al proprio CCNL, che può prevedere ulteriori giorni di ferie.
Il periodo di ferie è inoltre obbligatorio: il datore di lavoro non può non concederlo (pena sanzioni) e il dipendente non può scambiarlo con una retribuzione supplementare.

Cosa sono le ferie in busta paga

Le ferie nella busta paga si riferiscono ai giorni di riposo retribuito a cui ha diritto un lavoratore dipendente. Esse sono suddivise nelle seguenti categorie principali:

  • Ferie maturate: rappresentano i giorni di ferie accumulati dal lavoratore durante l’anno.
  • Ferie godute: indicano i giorni di ferie effettivamente presi dal lavoratore.
  • Ferie figurative: sono i giorni di assenza dal lavoro concessi ma ancora non goduti.
  • Ferie residue: sono i giorni di ferie non ancora utilizzati alla fine di un determinato periodo.
  • Ferie in negativo: indicano giorni di ferie che il dipendente non ha ancora maturato.

Come leggere le ferie in busta paga

Per la corretta comprensione delle ferie in busta paga, è necessario individuare le informazioni pertinenti in tale documento. Di solito, queste si trovano nella parte bassa o superiore del cedolino, accanto al valore netto da pagare al dipendente. I dati esposti includono:
– le ferie residue al 31 dicembre dell’anno precedente: giorni di ferie che non sono stati utilizzati al termine dell’anno precedente;
– le ferie maturate nell’anno corrente: giorni di ferie accumulati dall’inizio dell’anno in corso;
– le ferie godute nell’anno corrente: giorni di ferie richiesti e utilizzati durante l’anno in corso;
– residuo alla fine del mese di competenza della busta paga: giorni di ferie non ancora utilizzati alla fine del periodo di riferimento.

ferie in busta paga

Calcolo delle ferie in ore

A seconda di quelle che sono le prassi e le procedure aziendali, le ferie possono essere espresse sia in giorni che in ore: quest’ultimo è probabilmente il metodo più diffuso. Per interpretarle correttamente, è pertanto importante sapere in che modo queste vengono presentate.
Il calcolo delle ferie residue può essere eseguito sommando le ferie residue al 31 dicembre dell’anno precedente, le ferie maturate nell’anno corrente e sottraendo le ferie godute nello stesso periodo. Un esempio può chiarire meglio la procedura.

Ferie residue al 31 dicembre 2023 + 11,20 ore
Ferie maturate da gennaio ad aprile 2024 + 57,60 ore
Ferie godute da gennaio ad aprile 2024 – 32,50 ore
Ferie residue al 30 aprile 2024 + 36,30 ore

Ferie godute

I giorni di ferie che vengono presi dal dipendente rappresentano le ferie godute, che sono tipicamente espresse con un valore negativo nella busta paga. È anche opportuno ricordare che le ferie non godute non possono essere pagate dal datore di lavoro (DL 66 del 2003), a meno che non avvenga la risoluzione del rapporto lavorativo. Se un dipendente che lascia l’azienda ha ancora delle ferie residue, queste dovranno essere pagate come se fossero ore di lavoro.

Ferie maturate

Le ferie maturate hanno sempre un valore positivo e rappresentano i giorni di ferie che vengono progressivamente accumulati ogni mese. A tale proposito ogni lavoratore deve fare riferimento al proprio CCNL che, a seconda dei casi, può prevedere ulteriori giorni di ferie, ad esempio dopo una certa anzianità aziendale.
Un discorso a parte andrebbe fatto sui ROL (acronimo di Riduzione Orario di Lavoro), che sono dei permessi che maturano ogni mese e dipendono dal contratto di lavoro: di solito variano dalle 56 alle 72 ore, ma possono anche essere di più, e sono conteggiati nella busta paga in ore. Per semplificare, si può dire che sono spesso assimilati alle ferie e talvolta vengono utilizzati come tali: se il lavoratore non li utilizza entro la loro scadenza, il datore di lavoro pagherà i ROL non goduti nella busta paga successiva alla scadenza.

Ferie figurative

Le ferie figurative si riferiscono a un periodo di assenza dal lavoro che viene concesso, ma non è effettivamente preso: si tratta di ferie “figurate” perché non vengono utilizzate effettivamente. Ad esempio, se un dipendente ha diritto a 26 giorni di ferie all’anno ma ne prende solo 19, i restanti 7 giorni sono ferie figurative.

Ferie in negativo

È la situazione che si verifica quando un dipendente prende più giorni di ferie di quanti ne ha effettivamente maturati. Capita frequentemente quando un lavoratore viene assunto nei mesi estivi, come luglio o agosto, ed egli utilizza giorni di ferie che tecnicamente non ha ancora guadagnato: magari l’azienda effettua un periodo di chiusura e quindi tutti i dipendenti vanno in ferie. Ci si aspetta che il lavoratore con ferie in negativo le maturi poi nei mesi successivi, così da tornare ad avere un valore positivo nella busta paga.
In qualche caso, le aziende possono consentire ai dipendenti di prendere ferie e andare in negativo, ma poi queste devono essere ripagate attraverso una riduzione di stipendio o altri accordi. È bene sapere che, nel caso di risoluzione del rapporto di lavoro, il dipendente che avesse ferie in negativo vedrà una detrazione sul suo ultimo cedolino.

Ferie AP e AC

Di solito la busta paga presenta le voci seguenti:
Ferie AP (anno precedente), sono quelle accumulate durante l’anno precedente.
Ferie AC (anno corrente), sono le ferie maturate durante l’anno in corso
In pratica, i giorni di Ferie AP sono stati accumulati nel corso dell’anno precedente e non sono ancora stati utilizzati: quindi il dipendente li ha a disposizione per l’anno attuale. Se ad esempio nel 2023 sono stati accumulati 26 giorni di ferie ma ne sono stati utilizzati solo 20, i restanti 6 giorni costituiranno le tue ferie AP.
I giorni di ferie AC sono quelli maturati dall’inizio dell’anno fino alla data attuale, che il lavoratore ha ancora a disposizione fino alla fine dell’anno in corso. Spesso, accanto a queste due voci, si trova anche il termine “Saldo” seguito da un numero che rappresenta il totale delle ferie residue, ovvero la somma delle ferie AP e AC che spettano al dipendente e che non ha ancora consumato.

Conclusioni

Comprendere come leggere le ferie in busta paga è quindi essenziale per ogni lavoratore: anche per poter acquisire la consapevolezza di eventuali anomalie, così da segnalarle all’ufficio competente per la correzione. In questa maniera ognuno può monitorare i giorni di ferie maturate, utilizzate e residue, garantendo così una gestione efficace del proprio tempo libero retribuito.

FAQ

1- Come posso interpretare le ferie sulla mia busta paga?
Le ferie sono suddivise in differenti categorie: le ferie Maturate sono quelle che il dipendente accumula progressivamente durante l’anno, le Residue sono le ferie non ancora utilizzate alla fine di un determinato periodo, mentre quelle Godute sono invece i giorni di ferie già consumati. Questi ultimi sono i due valori tipicamente più consultati.

2- Come si calcolano le ferie in ore sulla busta paga?
Nella busta paga le ferie possono essere espresse sia in ore che in giorni. In questo secondo caso il valore va semplicemente moltiplicato per 8 in modo da ottenere l’equivalente in ore. Ad esempio, se nella voce Ferie maturate compare il valore 7,2 giorni, il corrispettivo in ore è di 57,60.

3- Cosa significano le ferie godute sulla busta paga?
Le ferie godute sono i giorni di riposo già fruiti dal dipendente e sono tipicamente espresse con un valore negativo nella busta paga. È anche opportuno ricordare che le ferie non godute non possono essere pagate dal datore di lavoro (DL 66 del 2003), a meno che non avvenga la risoluzione del rapporto lavorativo. Se un dipendente che lascia l’azienda ha ancora delle ferie residue, queste dovranno essere pagate come se fossero ore di lavoro.

4- Come vengono pagate le ferie sulla busta paga?
L’azienda non può pagare al dipendente le ferie (non godute): l’unica eccezione riguarda la conclusione del rapporto lavorativo. In questo caso, se il lavoratore ha ancora delle ferie residue, queste saranno pagate come se fossero ore di lavoro.

5- Come posso capire le ferie maturate sulla mia busta paga?
A seconda del Contratto di Lavoro ogni dipendente matura delle ferie per ogni mese di lavoro: questo valore viene visualizzato nell’apposita sezione, relativa appunto alle ferie maturate.

6- Le ferie sulla busta paga sono indicate in ore o in giorni?
Non c’è una regola fissa ma dipende dall’azienda, che ha il compito di indicare chiaramente l’unità di misura: a tale proposito vengono talvolta utilizzate le lettere O e G.

7 – Come posso calcolare le ferie sulla mia busta paga?
Di solito ogni lavoratore vuole sapere principalmente quante ferie ha maturato, quante ne ha già usate e quante gliene rimangono a disposizione. Un esempio può chiarire i calcoli da effettuare.
Se il CCNL di riferimento prevede la maturazione di 2,16 giorni ogni mese, il dipendente che inizia a lavorare il 1° gennaio, al 30 aprile potrà vedere sulla propria busta paga 8,64 giorni di ferie maturati. Se nel mese di maggio utilizza 4 giorni di ferie, la busta paga di maggio riporterà i seguenti valori:
10,80 giorni di ferie maturati da gennaio a maggio
4 giorni di ferie goduti nel mese di maggio
6,80 ferie residue a fine maggio.

8 – Come posso leggere le ferie sulla mia busta paga?
La busta paga presenta ogni mese, nell’area di riferimento, i valori delle ferie maturate, godute, residue, figurative e in negativo (se presenti). Confrontare la busta paga di due mesi consecutivi può essere utile per comprendere meglio come variano tali valori

9 – Cosa significano le ferie figurative sulla busta paga?
Talora il datore di lavoro può concedere un periodo di assenza al dipendente, che però non viene preso: si definiscono ferie “figurate” perché non sono utilizzate effettivamente.

10 – Cosa significa avere ferie in negativo sulla busta paga?
Se un dipendente prende più giorni di ferie di quanti ne ha maturati fino a quel momento, il valore delle ferie diventa negativo: normalmente la situazione viene bilanciata nei mesi successivi, quando il lavoratore matura nuovi giorni di ferie e non chiede altri giorni di ferie.

11 – Cosa sono le ferie AP sulla busta paga?
Le ferie AP sono le ferie accumulate durante l’anno precedente.

12 – Cosa sono le ferie AC sulla busta paga?
Le ferie AC sono le ferie maturate durante l’anno corrente.